Le lesioni a livello dei muscoli ischio-crurali sono uno dei più comuni traumi che un terapista manuale deve affrontare quando lavora con degli atleti che basano il loro sport sulla corsa ad alta velocità o su forti accelerazioni, insieme alle loro numerose recidive (dal 12% al 63%) (Amorim Ramos et al, 2017) (Brukner et al, 2014) (Schuermans et al, 2014) (Hoskins and Pollard, 2010).
I soggetti che possono incorrere in una lesione del genere sono soprattutto coloro che hanno avuto già nella loro anamnesi remota un trauma importante al ginocchio, chi svolge competizioni di alto livello, i giocatori di calcio durante gli ultimi minuti di partita, coloro che mostrano un profilo muscolare sbilanciato tra i muscoli ischio-crurali e chi ha già avuto almeno una lesione a carico di questa compagine muscolare (Brukner et al, 2014).
Una valutazione biomeccanica è assolutamente importante per prevenire eventuali lesioni a livello di questo gruppo muscolare, per prevenire nuove lesioni e quindi evitare recidive (Hansberger et al, 2019) (Brukner et al, 2014) (Schuermans et al, 2014):
discrepanza funzionale degli arti inferiori
range di mobilità articolare dell'anca ridotto
rotazioni sull'asse femorale
analisi dell'ultima fase dello swing dell'arto inferiore e dell'allungamento dell'unità muscolo-tendinea (soprattutto per quanto riguarda il muscolo semitendinoso e il bicipite femorale)
pattern di regolazione e attivazione neuro-muscolare e intra-muscolare
asimmetrica dorsi-flessione delle articolazioni tibio-tarsiche
Possibile meccanismo sottostante (Poudel and Pandey, 2021) (Amorim Ramos et al, 2017):
durante la fase terminale dello swing, gli ischio-crurali assorbono l'energia elastica con una contrazione eccentrica e promuovono la decelerazione dell'arto in preparazione dell'iniziale contatto del tallone. Questa fase è critica per una eventuale lesione muscolare
un movimento combinato di forte potenza e di un range estremo tra la flessione dell'anca e l'estensione del ginocchio
Fasi di lesione degli ischio-crurali (Amorim Ramos et al, 2017):
Step 1 = DISTRUZIONE = 3/7 giorni - distruzione delle miofibrille e proliferazione delle cellule infiammatorie
Step 2 = RIPARAZIONE = 4/21 giorni - fagocitosi del tessuto necrotico, rigenerazione delle miofibrille e produzione del tessuto cicatriziale
Step 3 = RIMODELLAMENTO = 14 giorni/14 settimane - avanzamento della rigenerazione delle miofibrille e riorganizzazione della capacità funzionale del muscolo
Sebbene non sia chiara l'efficacia della terapia manuale in caso di lesioni muscolari di questo tipo, in letteratura si consiglia di procedere inizialmente con un approccio di tipo conservativo che trattati non solo la faccia posteriore della coscia, dove sono situati i muscoli ischio-crurali (Hansberger et al, 2019) (Brukner et al, 2014) (Hoskins and Pollard, 2010):
SISTEMA NEURO - MIO - ARTICOLARE
esercizi specifici della muscolatura abduttoria dell'anca
esercizi di rinforzo della muscolatura laterale e anteriore del tronco e dell'addome
risoluzione di disfunzioni iliache, sacro-iliache e lombo-pelviche
stretching specifico della catena posteriore dell'arto inferiore
risoluzione della disfunzione a carico dell'astragalo dell'articolazione tibio-tarsica
mobilità del tessuto connettivo profondo
Altre accortezze che si possono avere? (Hansberger et al, 2019) (Michaeli et al, 2017) (Hoskins and Pollard, 2010): sebbene non ci sia un protocollo certo e chiaro in letteratura, vengono consigliati un idoneo riscaldamento in base all'attività da svolgere e un corretto bilanciamento della flessibilità e del rafforzamento muscolare; ma non solo, anche un allenamento della percezione del range di movimento della muscolatura posteriore (sensory theory), un rafforzamento selettivo del muscolo quadricipite (teoria della co-attivazione) e uno stretching oscillatorio dinamico (DOS).
Come testare i nostri muscoli ischio-crurali, oltre alla loro estensibilità legata al movimento del ginocchio (test dell'estensione attiva del ginocchio ed elevazione passiva della gamba estesa) (Hansberger et al, 2019) (Michaeli et al, 2017)?
> Riesci a toccarti le punte delle dita dei piedi sia da in piedi che da seduto per terra, con gli arti inferiori lontani?
= finger-to-floor distance (FFD) e v-sit and reach (VSR)