Studio Pesenti Bergamo
di Gaia Pesenti Bucella
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Adattamento in movimento
Varie forme di ginnastica utili per accompagnare, sostenere e affrontare diversi momenti della nostra vita - laboratori e percorsi
Cos’è la ginnastica dolce, geriatrica e della terza età e che obiettivi si pone?
La ginnastica dolce è prima di tutto un lavoro cosciente su se stessi; essa si differenzia dalla ginnastica tradizionale perché lo sforzo è bandito e deve essere sostituito invece da un percorso fondato su una tecnica multiforme, sulla distensione muscolare e la sensazione di benessere generale.
Questo metodo esplora delicatamente il sistema muscolare nella sua integrità, stimolando in particolare il funzionamento dei muscoli che non vengono sollecitati a sufficienza, né nella vita quotidiana o in alcun tipo di tecnica sportiva.
Si tratta di prendere coscienza del proprio corpo con tutte le sue componente anatomiche e funzionali, per permettergli ancora di esprimersi liberamente. Grazie alla ginnastica dolce, ciascuno di noi sarà in grado di riprendere contatto con le proprie potenzialità!
"La macchina umana è l’unica che si logora se non lavora!"
I 6 principi della ginnastica dolce
1. Primo principio: prender coscienza del movimento
Non serve a nulla ripetere meccanicamente un movimento senza comprenderne il significato, la gestualità o l'obiettivo, è importante invece prendere coscienza delle nostre potenzialità, anche ad una certa età. L'elemento principale è lo stare in ascolto del proprio corpo, poichè il nostro organismo non dimentica nulla e anzi, è sensibile a tutto ciò che possa modificarne l'equilibrio interno o esterno, reagendo autonomamente. Se gli si dà la possibilità di fare esperienze piacevoli e di provare sensazioni di benessere, cercherà di riprodurle spontaneamente.
2. Secondo principio: lavorare nella distensione e nella sensazione
La ginnastica dolce e della terza età valorizza l'individuo richiedendo solo un sforzo di sensazione e non di prestazioni. Nella ginnastica dolce non si richiedono grandi sforzi, bensì una sottile mobilizzazione delle nostre fibre muscolari. La sensazione di benessere provocata dallo stiramento proposto deve essere positiva per il nostro corpo, senza che esso abbia bisogno di pensarci; tanto più l'attività è piacevole e ripetuta e più verrà reclamata.
3. Terzo principio: il corpo è un tutto unico
Il terzo principio della ginnastica dolce invita a considerare che l'organismo umano è un tutt'uno solidale e che esiste un'interdipendenza di ogni elemento in ogni movimento. Per esempio, si può ottenere il rilassamento di una spalla contratta facendo solo lavorare il piede: ogni squilibrio comporta dunque reazioni multiple a catena, a cui consegue uno spreco considerevole di energia.
4. Quarto principio: accordare la priorità alla schiena
Il quarto principio della ginnastica dolce suggerisce di cominciare con il consolidamento della "trave maestra", ossia la colonna vertebrale. Ormai è noto che nessuno sia perfettamente simmetrico o dritto: la ginnastica dolce si prefigge pertanto lo scopo di mirare all'equilibrio (o riequilibrio) e all'efficienza di tutti gli elementi del nostro corpo, allungando e rafforzando chi ne ha bisogno.
5. Quinto principio: adottare un ritmo proprio (personale) di lavoro evitando gli eccessi, personalizzando il più possibile il trattamento
Durante l'esecuzione degli esercizi, la situazione non va mai forzata: è solo il singolo individuo che può trovare il proprio ritmo e la giusta intensità di lavoro; noi Istruttori dobbiamo solo limitarci a proporre il "giusto" esercizio, mimandolo. Una eccessiva fatica percepita al termine degli esercizi o un senso di affanno sono segnali che non si è ancora riusciti a trovare un equilibrato e misurato adattamento psico-fisico, idoneo alla propria persona.
6. Sesto principio: l'equilibrio muscolare
Sia nella statica che nella dinamica, la percezione del proprio corpo e del suo equilibrio è di vitale importanza. L'ultimo principio della ginnastica dolce sarà quindi effettuare anche i più elementari gesti motori e le azioni quotidiane più banali, con competenza e consapevolezza, sfruttando sia i muscoli agonisti che antagonisti.
Chi può praticare la ginnastica dolce?
Tutti, nessuno escluso!
La ginnastica dolce è un metodo aperto veramente a tutti, ivi compresi gli anziani over 80: non è preso in considerazione nessun spirito di competizione, nessuna ambizione di rivaleggiare, anzi, un elemento chiave è proprio la condivisione, la socialità e la partecipazione. Lo scopo ultimo quindi è armonizzare il corpo senza mai sforzarlo e d’utilizzarne pienamente il potenziale fisico e psichico. Il movimento si compie quindi solo nel rilassamento e nella distensione. Sono dunque esercizi praticabili dolcemente, senza pericolo alcuno, cercando l'armonia esecutiva e il conseguente benessere psico-fisico ed affettivo.
Di cosa ho bisogno per intraprendere un corso di ginnastica dolce e della terza età?
Gli Utenti dovranno sottoscrivere un consenso informato, solo dopo aver ricevuto dal Medico Curante il certificato medico di "idoneità fisica alla
pratica ginnico-motoria non agonistica” (validità di 12 mesi). Per gli Utenti della terza e quarta età, si specifica inoltre che sarebbe opportuno effettuare una visita medica specialistica cardiologica e una prova da sforzo annuali, così da essere sempre sotto stretto controllo Medico.
... Ma non solo, anche di tanta voglia di ritrovare il proprio benessere attraverso esercizi a corpo libero!
Il costo per tutto ciò che sarà predisposto per una lezione singola di un'ora presso lo Studio sarà di 20 euro, mentre se si preferisce il pacchetto da 5 lezioni il costo totale è di 100 euro. A domicilio il costo totale sarà di 150 euro.
Dove trovo l'albo degli istruttore di ginnastica dolce e della terza età?
Gli Istruttori Nazionali fanno parte della grande categoria dei tecnici sportivi, il cui elenco è pubblicato nell'albo nazionale del sito www.csencorsi.it.
Aggiornamento web site: 16/06/2024