Una postura corretta è risultata importante per una funzione corporea ottimale e solitamente è associata a diverse variabili biomeccaniche, di controllo neuro-motorio e di performance giornaliera, sebbene si necessiti di ulteriori studi al riguardo (Bayyattork et al, 2020) (Seidi et al, 2020).
La bibliografia suggerirebbe che la presenza di squilibri neuro-muscolari potrebbe essere associata ad alcune problematiche muscolo-scheletriche, che l’Osteopata riscontra più frequentemente, come cervicalgia, mal di schiena o mal di testa (Bayyattork et al, 2020) (Seidi et al, 2020).
MA OGGI DI COSA PARLIAMO NELLO SPECIFICO?
La sindrome crociata superiore è una postura anomala che si riferisce nello specifico a pattern alterati di attivazione mio-articolare, in particolar modo del collo, del tronco, del cingolo scapolare (di cui la scapola è l’elemento fondamentale in questo quadro posturale) e dei muscoli scapolari (che, aggiungo, sono ben 17!), ma non solo anche a pattern di movimento e di postura alterati, come per esempio la discinesia scapolare, l’anteposizione del capo, l’intrarotazione delle spalle e l’aumento della cifosi toracica. Queste variazioni possono portare a diversi sintomi a livello delle strutture di tutto il triangolo superiore (Seidi et al, 2020) (Arshadi et al, 2019) (Kim and Kim, 2016).
Proprio per queste alterazioni neuro-muscolari, va evidenziato il ruolo inefficace della propriocezione in questa sindrome: la propriocezione serve solitamente infatti per controllare le posizioni e i movimenti del corpo nello spazio (Gu et al, 2016).
In particolar modo, il riconoscimento spaziale della capo richiede non solo informazioni dagli organi vestibolari e dal sistema visivo, ma anche indicazioni dal rachide cervicale, al fine di stimolare riflessi utili per la stabilità e la protezione del rachide cervicale stesso (Gu et al, 2016) (ACOFP, AOASM and AAO’s 121st Annual Osteopathic Medical Conference & Exposition).
In un quadro posturale di questo tipo nello specifico il momento flettente del capo esercita una pressione notevole a livello di tutto il comparto mio-articolare cervicale, potendo indurre così cefalee di tipo tensivo, cervicalgia e riducendo notevolmente la mobilità del collo (Gu et al, 2016) (Kim and Kim, 2016).
CHI E’ IL COLPEVOLE A LIVELLO MUSCOLO-SCHELETRICO?
Precedenti studi hanno dimostrato che nella sindrome crociata superiore, i muscoli pettorali, il trapezio superiore e quelli della scapola, con funzione elevatrice, sono contratti e poco elastici, mentre i muscoli flessori cervicali profondi (muscoli lungo del collo e scaleni) risultano inadeguati al controllo posturale, come anche il trapezio inferiore, i romboide e il dentato anteriore (Bae et al, 2016) (Gu et al, 2016) (Kim and Kim, 2016) (ACOFP, AOASM and AAO’s 121st Annual Osteopathic Medical Conference & Exposition).
QUALI SONO LE CONSEGUENZE ANATOMO-FUNZIONALI NON VISIBILI DALL’ESTERNO?
Le limitazioni disfunzionali della sindrome crociata superiore portano a (Bayyattork et al, 2020) (Bae et al, 2016) (Kim and Kim, 2016) (ACOFP, AOASM and AAO’s 121st Annual Osteopathic Medical Conference & Exposition):
· una pressione eccessiva sulle faccette articolari posteriori
· un’attivazione sbilanciata dei muscoli del collo, di quelli appendicolari e del tronco
· un’eccessiva tensione nel legamento capsulare delle articolazioni a livello della colonna
· un aumento dei punti trigger mio-fasciali attivi (es. a livello dei muscoli suboccipitali)
· una correlazione negativa con la qualità del sonno
· un abnorme riflesso artrochinetico dell’articolazione della spalla
MA COSA PUO’ FARE L’OSTEOPATIA?
Eventuali programmi di esercizi/trattamenti correttivi si dovrebbero basare sulla convinzione che le complesse interazioni sensori-motorie tra le nostre diverse componenti corporee sono responsabili della comunicazione di precise informazioni, al fine di provvedere una efficiente performance e funzionalità dell’intero corpo (Seidi et al, 2020) (ACOFP, AOASM and AAO’s 121st Annual Osteopathic Medical Conference & Exposition).
Il focus quindi è concentrarsi sull'allineamento, l'attivazione muscolare e il modello di movimento simultaneamente basati sull'approccio globale (Bayyattork et al, 2020) (Seidi et al, 2020) (Bae et al, 2016):
- esercizi propriocettivi della scapola (da molti considerata come l’osso chiave in questa sindrome)
- reclutamento per un efficiente e performante controllo motorio
- bilanciamento e coordinazione dell’attivazione muscolare … non è solo questione di forza!
- scelta di esercizi specifici, da quelli isometrici a quelli dinamici, in progressione rispetto al Paziente che si sta aiutando
- normalizzazione della disfunzione scapolare e cervico-toracica
- coordinazione tra la scapola (in particolar modo il ritmo scapolo-omerale), la colonna toracica e l’arto superiore
> consiglio di costanza e prosecuzione punti sopraelencati per almeno 8 settimane, al fine di attuare adattamenti neuro-fisiologici duraturi (DA SOTTOLINEARE PERO’ CHE nonostante la diffusa inclusione della correzione posturale negli interventi di esercizio, ci sono solo dati empirici a sostegno della sua efficacia e poco si sa sugli interventi di esercizio più efficaci) (Bayyattork et al, 2020) (Seidi et al, 2020) (Arshadi et al, 2019)
… in alcuni casi può essere correlata alla sindrome crociata inferiore > CLICCA IL LINK!!!