La teoria della sindrome da duplice schiacciamento è stata riportata in letteratura da circa cinquant'anni, ma la sua diagnosi rimane altamente controversa, poiché non si riesce a piegare in maniera chiara la correlazione tra sintomi e segni, alterazioni morfologiche e funzionali e i risultati degli esami strumentali (Russell, 2008).
Essa può essere definita come (Lee et al, 2016) (Kane et al, 2015): una compressione distinta in due o più punti lungo il corso di un nervo periferico che può coesistere e aumentare sinergicamente l'intensità dei sintomi (sebbene compressioni multiple possono produrre sintomi vaghi, aspecifici o atipici) (Lee et al, 2016) (Kane et al, 2015).
Sono stati identificati quattordici possibili meccanismi (es. ischemia neurale, caratteristiche elastiche intrinseche del nervo, malattie sistemiche come il diabete, posture del corpo meccanicamente stressanti e attività fisiche, aderenze, cambiamenti del tessuto connettivo, malattie della tiroide o uso di agenti chemioterapici), di cui quattro sono stati identificati come altamente plausibili (Molinari and Elfar, 2018) (Kane et al, 2015):
trasporto assonale alterato
sovraregolazione o sottoregolazione del canale ionico
infiammazione nei ganglio della radice dorsale
neuroma in continuità
Un'altra possibile spiegazione includerebbe l'interruzione del drenaggio linfatico o venoso nel sito prossimale, rendendo il nervo distale più suscettibile all'intrappolamento, interessando quindi la circolazione vascolare intraneurale a livello distale (Russell, 2008).
A causa di quanto spiegato sopra, le strategie di trattamento per migliorare i risultati clinici nei Pazienti con sospetta sindrome da duplice schiacciamento non sono chiaramente definite, ed è per questo che discernere quale area di compressione o irritazione del nervo, prossimale o distale, è la più responsabile dei sintomi di un Paziente è spesso difficile per il Medico (Molinari and Elfar, 2018) (Lee et al, 2016).
Sebbene manchino prove sufficienti per supportare un singolo meccanismo che produca il fenomeno di duplice schiacciamento, i Professionisti devono comunque in ogni caso considerare più cause di un insulto nervoso primario, per comprendere meglio i disturbi del doppio schiacciamento nervoso. I Pazienti con più disturbi legati a neuropatie compressive dovrebbero essere valutati per una lesione più prossimale, la quale potenzialmente contribuisce al quadro clinico del Paziente (Molinari and Elfar, 2018) (Lee et al, 2016).
Upton e McComas hanno introdotto l'ipotesi di questo duplice schiacciamento nel 1973, affermando che "la funzione neurale è compromessa perché i singoli assoni, essendo stati compressi in una regione, diventano suscettibili di danni in un altro sito" (Katsuura et al, 2020) (Molinari and Elfar, 2018) (Russell, 2008).
Questi due autori ha utilizzato l'ipotesi del doppio schiacciamento per spiegare perché i Pazienti con sindrome del tunnel carpale a volte avvertono dolore all'avambraccio, al gomito, alla parte superiore del braccio, alla spalla, al torace o alla parte superiore della schiena (Russell, 2008).
La sindrome da doppio schiacciamento che si verifica tra il rachide cervicale e il nervo mediano è stata quella maggiormente documentata ed è quella che accade nella maggior parte dei casi (si presenta infatti con un tasso del 18%, con le radici di C5 e C6 più comunemente colpite) (Katsuura et al, 2020) (Yamaguchi et al, 2010) (Lo et al, 2012).
ESEMPIO - NERVO MEDIANO (Molinari and Elfar, 2018)
PORZIONE PROSSIMALE DI ORIGINE: V e VI vertebra cervicale - radicolopatia cervicale
PORZIONE DISTALE: tunnel carpale - neuropatia compressiva
È importante sottolineare che nel 30% dei Pazienti con doppio schiacciamento del nervo mediano, l'operazione chirurgica a livello del tunnel carpale si rivela un fallimento, probabilmente perché correlato a una stenosi foraminale persistente (Katsuura et al, 2020) (Lo et al, 2012).
Sebbene ci siano più studi quantitativamente a livello degli arti superiori, anche a livello degli arti inferiori sembra esserci la possibilità di una sindrome da doppio schiacciamento, i cui sintomi potrebbero essere: dolore lombare (come disturbo più importante) dolore che si irradia agli arti inferiori e/o intorpidimento e debolezza degli arti inferiori (Yamaguchi et al, 2010) (Golovchinsky, 2000).
Cosa si evince da questa spiegazione?
In caso di sintomi e segni riconducibili alla sindrome del tunnel carpale ad esempio, si deve necessariamente esaminare non solo il polso, in tutte le sue strutture artro-mio-tendinee, ma anche la regione cervicale di competenza, il cingolo scapolare e i gomiti (Russell, 2008).
Alcuni Pazienti potrebbero quindi soffrire di più di una lesione simultaneamente, per cui tutte le strutture coinvolte nel decorso della struttura nervosa dovrebbero essere esaminate e successivamente dal Terapista manuale, ma non solo come puri rapporti di vicinanza, ma in tutti siti in cui ci può essere una compressione (Russell, 2008).