Gli effetti delle terapie manuali e, in particolar modo del trattamento manipolativo osteopatico sulla funzione respiratoria in persone affette da patologie croniche, ha mostrato una grande varietà di contrastanti risultati, poichè non ci sono degli standard comuni e stabiliti con chiare linee guida con cui analizzare i risultati ottenuti dagli studi effettuati (Stepnik et al, 2020).
Tuttavia, la crescente presentazione e le conseguenze croniche di talune patologie respiratorie del tratto inferiore dovrebbero portare ad un incremento e ad un miglioramento della ricerca in questo campo.
Dal punto di vista osteopatico, in questo post non mi occuperò infatti della parte medica che comunque è di notevole importanza per questa tipologia di Pazienti, vorrei far notare la rilevanza del trattamento manuale per le conseguenze biomeccaniche e funzionali per questo tipo di patologie: per citare un esempio, i migliori risultati per quanto riguarda un miglioramento funzionale in letteratura sono stati rilevati negli studi che prendevano in considerazione dei soggetti con asma, soprattutto nella popolazione pediatrica (Schend et al, 2020).
Oltre a ciò, la BPCO, o bronco-pneumopatia ostruttiva, non solo detiene un importantissimo ambiente pro-infiammatorio sistemico, ma altera anche la conformazione della gabbia toracica in toto, che risulta con un'iperinflazione polmonare e un aumento dei diametri antero-posteriori toracici. Questo cambiamento sia strutturale che funzionale, coinvolge tutte le strutture artro-mio-fasciale, dal tratto cervicale fino alla regione lombare (Pierce-Talsma et al, 2018).
Figura di Pesenti Bucella, 2020
Detto ciò, alcune delle tecniche manipolative osteopatiche maggiormente utilizzate e analizzate sono:
1. Tecnica di pompa sternale, la quale permette una maggior espansione toraco-polmonare
2. Tecnica di manipolazione HVLA di tutte le articolazioni toraciche, la quale favorisce la funzione respiratoria
3. Tecnica di mobilizzazione diaframma toracico inferiore, la quale influenza positivamente le oscillazioni respiratorie e non solo, riequilibra anche la differenza pressoria tra il torace e l’addome (Gonzales-Alvarez et al, 2014)
4. Tecnica di mobilizzazione delle coste (in particolar modo dalla 6° alla 12°), tecnica che migliora la funzione respiratoria e l’espansione toracica
Dalla letteratura, sebbene esigua, si raccomanda infine di combinare le diverse tecniche e le diverse tipologie di approcci, nonostante i risultati migliori si siano rilevati con le tecniche si diaframma toracico inferiori e le coste (Stepnik et al, 2020).
J Asthma Allergy 2016 9: 93-100