Con il termine “dispepsia” (dal greco δυσπεψία, composto di "δυς-" (dys) = "difficile" e "πέψις" (pepsis) = "digestione"), ci si riferisce a un quadro clinico di dolore persistente o ricorrente, a livello dell’epigastrio (riferimento quadrante anatomico: porzione costale inferiore sinistra, sede dello stomaco), accompagnato da (Smilowicz et al, 2012) (Zajac et al, 2012):
SINTOMI GASTRO-ENTERICI: sensazione di gonfiore, eruttazione, nausea, vomito o anoressia
SINTOMI A LIVELLO DEL CAPO: mal di testa e rino-sinusite cronica (soprattutto nei bambini – Mwangi et al, 2016)
SINTOMI MUSCOLO-SCHELETRICI: cervicalgia (Silva et al, 2019)
Essa può essere classificata come:
Organica, o secondaria a patologie del tratto gastro-enterico superiore
Funzionale, ossia con dolore localizzato a livello dei quadranti addominali superiori, senza causa organica apparente
Dal punto di vista osteopatico, sono stati condotti degli studi a livello palpatorio che hanno evidenziato (seppur con alcune limitazioni) delle zone di alterata funzione non soltanto a livello costale o addominale di pertinenza gastrica (Smilowicz et al, 2012) (J.L. Dickey, 2005):
Base cranica
2° vertebra cervicale (J.L. Dickey, 2005)
5° e 6° vertebra toracica (Mirocha et al, 2012)
Processo xifoideo
Sebbene la terapia manipolativa osteopatica sia usata per gestire i sintomi dei disturbi gastro-intestinali, tra i quali la dispepsia (Ferrier, 2010), nessuno studio che pone l'attenzione sulla relazione causa-effetto ha suggerito che l’Osteopata possa direttamente modificare la fisiologia gastro-intestinale.
La gestione di tali Pazienti sfrutta più probabilmente i meccanismi di regolazione intrinseci corporei, i quali offrono l'opportunità di applicare i principi della pratica osteopatica, attraverso:
1) La modulazione della funzione nervosa autonoma (Mirocha et al, 2012)
2) Il feedback neurologico del sistema nervoso enterico
3) Gli effetti tissutali diretti nei visceri addominali
modificando significativamente l’attività mio-elettrica gastrica e variando la frequenza di contrazione gastrica, in risposta alla distensione gastrica stessa (Shadiack et al, 2018).