Il bruxismo è un'abitudine oro-mandibolare, definita anche come parafunzione, costituita da un disturbo del movimento dei denti, il quale risulta stereotipato, non funzionale, ritmico, spasmodico e involontario (Gutierrez Vallejo, 2020) (Wieckiewicz et al, 2014) (Shetty et al, 2010).
Le attività parafunzionali sono attività oro-mandibolari o linguali non funzionali che includono: bruxismo, digrignamento dei denti, mordersi le guance, mordersi le labbra, mordere oggetti ecc., che possono verificarsi da sole o in combinazione e sono diverse dalle attività funzionali, come masticare, parlare e deglutizione (Shetty et al, 2010).
Se non trattato, il bruxismo può provocare (Wieckiewicz et al, 2014) (Shetty et al, 2010) (Yoshimi et al, 2009):
Danni e ipersensibilità del sistema dentale, danni al parodonto e alla mucosa orale
Disfunzioni della muscolatura masticatoria
Cefalea
Cervicalgia
Disturbi temporo-mandibolari (es. click mandibolare)
Problematiche dell’udito, come suoni nell'orecchio (tinnito o acufene) o dolori alle orecchie, con possibile perdita dell'udito
Apnea, più spesso notturna
Disturbi del sonno (es. insonnia)
Ansia, stress e depressione
Vertigini
Ipersensibilità alla luce, dolore agli occhi o difficoltà nella messa a fuoco della vista
L'eziologia del bruxismo è multifattoriale. Le ipotesi che il bruxismo dei denti sia collegato a situazione di malocclusione non sembrano essere plausibili, come si evince dagli ultimi studi in letteratura (Wieckiewicz et al, 2014) (Shetty et al, 2010).
Il bruxismo è una parafunzione in cui la contrazione dei muscoli temporale e massetere è responsabile del serraggio delle arcate dentali, ma non solo; la contrazione dei muscoli pterigoidei è responsabile dei movimenti laterali, che potenzialmente interessano le articolazioni temporo-mandibolari (Wieckiewicz et al, 2014) (Shetty et al, 2010).
La massima attività dei muscoli masticatori si osserva durante la fase del sonno chiamata REM (rapid eye movement sleep). In questa fase, diverse parti del sistema nervoso centrale, compreso il sistema limbico, sono molto attive. L'intensità delle contrazioni durante il sonno supera notevolmente la capacità massima dei Pazienti di stringere i denti quando ne sono consapevoli (Wieckiewicz et al, 2014) (Yoshimi et al, 2009).
In particolare ci interessa la risposta di eccitazione, ossia un cambiamento improvviso nella profondità del sonno durante il quale l'individuo arriva nella fase del sonno più leggero o si sveglia effettivamente. Tale risposta è accompagnata da movimenti corporei grossolani, aumento della frequenza cardiaca, cambiamenti respiratori e aumento dell'attività muscolare (Shetty et al, 2010).
In base all'eziologia, il bruxismo può essere suddiviso in (Wieckiewicz et al, 2014) (Shetty et al, 2010):
1. Bruxismo diurno e notturno
3. Occlusione dipendente e psico-dipendente
4. Centrico
5. Eccentrico laterale, anteriore, misto ed extra
Questa attività anormale è controllata dal sistema limbico e dall'ipotalamo, che sono collegati alla corteccia, stimolati soprattutto da stati di stress cronico. In questo modo, attraverso la formazione reticolare del tronco encefalico, si verifica una correlazione tra porzione cerebrale consapevole, attività vegetative involontarie e comportamento emotivo affettivo (Wieckiewicz et al, 2014).
Le stimolazioni centrali aumentano l'attività riflessa, che a sua volta favorisce un aumento del tono muscolare, che può variare da uno stato di maggiore tensione, fino a uno stato di contrattura. Il circuito gamma viene attivato attraverso il tratto reticolo-spinale discendente, che si traduce in un aumento del tono della muscolatura masticatoria, il che spiega il verificarsi di una maggiore attività muscolare in caso di stimoli psicologici (Wieckiewicz et al, 2014).
Indicatori clinici e anamnestici per il bruxismo (Shetty et al, 2010):
Segnalazione di rumori di battito dei denti fra di loro durante la notte
Presenza di usura dei denti
Presenza di ipertrofia muscolare del muscolo massetere, alla contrazione volontaria
Paziente che lamenta disturbi o dolore ai muscoli masticatori, affaticamento o rigidità al mattino
Presenza di mal di testa nella regione dei muscoli temporali
Denti ipersensibili all'aria fredda o ai liquidi
Denti o gengive doloranti al risveglio al mattino
Clic articolare o blocco dell'articolazione temporo-mandibolare
Rientranza della lingua sulla guancia