Come altri ausilii adoperati per generazioni, negli ultimi anni si è visto che il girello ha diversi effetti negativi a livello motorio nei bambini che lo utilizzano assiduamente:
Biomeccanica del cingolo pelvico e della colonna spinale
L'uso prolungato del girello favorisce un'alterata biomeccanica, soprattutto a livello delle articolazioni delle anche e a livello della cerniera lombo-sacrale (tra l'ultima vertebra lombare e la prima sacrale); infatti il bambino mantiene generalmente una posizione di flessione delle articolazioni coxo-femorali, come pure a livello della lombo-sacrale, riducendo la fisiologica lordosi delle colonna lombare e quindi perpetuando una posizione "seduta" che non favorisce (Schecter et al, 2019):
1) la successiva e naturale deambulazione in appoggio su entrambi i piedi e con baricentro situato a livello della lombare media
2) la corretta gestione mio-fasciale e articolare a livello delle diverse regioni delle colonna spinale, le quali collaborano funzionalmente tra di loro, sia come compenso che come adattamento
3) la corretta elasticità dei tessuti periarticolari delle anche e del cingolo pelvico
Nello studio riportato sono descritte le diverse andature e posture che possono essere intraprese involontariamente dal bambino in caso di uso del girello (Schecter et al, 2019).
Coordinazione tra arti superiori e inferiori
A livello fisiologico, durante la deambulazione bipodalica gli arti superiori si coordinano con gli arti inferiori attraverso un movimento opposto a pendolo, per mezzo di uno schema motorio neurologico di origine cerebrale e e di altri centri motori che formano le vie discendenti piramidali ed extra-primidali; quindi all'arto superiore destro sarà abbinato nel movimento pendolare l'arto inferiore sinistro e viceversa. Tutto ciò non è permesso in modo consono dall'uso del girello, che favorisce invece un'importante ed eccessiva spinta anteriore e un appoggio a livello degli avambracci, dei polsi e delle mani e quindi una staticità e un uso improprio degli arti superiori, rispetto alla mobilità (seppur scorretta) degli arti inferiori (Schecter et al, 2019).
Deambulazione bipodalica (Mete et al)
La deambulazione è un processo complesso e solo il risultato finale di diverse fasi precedenti di apprendimento di tipo neuro-psico-motorio, che vengono sperimentate attivamente durante tutto il primo anno di vita del bambino e solo verso i 12 mesi circa il piccolo inizia a camminare sui due piedi (Mete et al). Per "comodità", i genitori posizionano il bambino nel girello molto prima di questo periodo, facendogli perdere la possibilità di apprendere tutta una serie di movimenti fondamentali, che comprendono le varie porzioni corporee, per (Schecter et al, 2019):
- una corretta coordinazione artro-mio-fasciale
- una efficace gestione del proprio peso a livello degli arti inferiori
- adeguate capacità motorie per mantenere e adattare il proprio equilibrio
Per questi motivi, sconsiglio sempre di mettere il bambino artificialmente in piedi, tenendolo per le mani!
Posizioni dell'arto inferiore
L'uso costante del girello può portare a posizioni scorrette a livello di tutto l'arto inferiore del bambino, in particolare dell'articolazione del ginocchio, della caviglia, del piede e dei muscoli che si inseriscono su di esso: infatti potrà prevalere durante la mozione soprattutto l'uso e la spinta sull'avampiede e sulle dita, sollecitando in maniera non consona tutte le strutture della volta plantare e i muscoli flessori del piede (Schecter et al, 2019). Per di più, in particolare quando il bambino non sta "camminando", potrebbe essere favorita una biomeccanica non corretta in supinazione del piede (Mete et al), come pure una rotazione esterna non fisiologica a livello delle ginocchia e delle anche. Ma non solo, il bambino potrebbe essere invogliato a far strisciare i piedi al posto di utilizzare correttamente le diverse zone plantari: il movimento infatti deve essere realizzato dal retropiede, passando attraverso il mesopiede, fino all'avampiede (Mete et al).
Esperienza manuale e integrazione cerebrale
In letteratura ci sono diverse prove che dimostrano che i bambini che usano spesso un deambulatore, camminano più tardi rispetto ai loro coetanei e ricevono un punteggio più basso non solo nell'esaminazione motoria, ma anche in quella cognitiva e del linguaggio. Il girello ostacola sì il bambino nel corretto uso della muscolatura che promuove la stazione eretta, ma in di più interferisce con il naturale sviluppo cerebrale del bambino, il quale dovrebbe apprendere e sperimentare tutta una serie di compiti e funzioni neuro-psico-motorie e percettive attraverso la conoscenza dell'ambiente esterno in cui vive, seguendo delle tappe neuro-fisiologiche prefissate e comuni in tutti gli esseri umani e manipolando gli oggetti attorno a lui (Schecter et al, 2019).
Le statistiche hanno dimostrato che oltre il 40% dei bambini che usano il girello ha più probabilità di incorrere in traumi, che essi siano traumi cranici, cadute, traumi diretti agli arti superiori o inferiori; inoltre secondo le statistiche, sono stati registrati 4.000 infortuni all'anno nel Regno Unito a causa dell'uso del girello (dati del 2014 - Shetland NHS Board). Purtroppo il girello consente ai bambini di muoversi molto rapidamente, eludendo la sicurezza degli adulti. Un'unità di ustioni gallese ha rivelato che il 25% dei bambini portato in ospedale con ustioni e scottature stava utilizzando un girello (età compresa tra 6 e 12 anni mesi; dati del 2014 - Shetland NHS Board).