Il pavimento pelvico è una delle strutture mio-fasciali più importanti del bacino, poichè occlude inferiormente la cavità pelvica, connette funzionalmente l'articolazione dell'anca con il bacino, tramite il muscolo otturatore interno, sostiene i visceri e gli organi pelvici, mantiene una corretta pressione intra-addominale, favorisce la respirazione, la deambulazione e la corsa, la minzione, la defecazione, l'atto sessuale, il parto e coadiuva la tosse e uno starnuto. La sua corretta funzionalità quindi è di fondamentale importanza per diverse richieste giornaliere, ma anche in diversi momenti della nostra vita.
Dal corso dell'osteopata J. Heureux
Detto ciò è importante anche ricordare oltre alla anatomia e alla biomeccanica, che qualità siano richieste al pavimento pelvico per sopperire al meglio a tutte queste azioni fisiologiche:
(1) resistenza: dovendo gestire la differenza pressoria (o delta pressorio) tra la porzione addominale e quella pelvica, come anche eventuali modifiche volumetriche dei visceri pelvici (si veda in gravidanza, o nel riempimento della vescica e del retto) e modifiche di carattere biomeccanico, come nei soggetti sportivi, il pavimento pelvico deve possedere quella capacità fisica di sostenere un determinato sforzo il più a lungo possibile, in correlazione alla fisiologico supporto cardio-circolatorio e respiratorio
(2) memoria: il pavimento pelvico deve, come ogni altro muscolo, essere in grado di apprendere determinate attivazioni, poichè essendo un muscolo striato volontario, ogni sua attivazione è elaborata e organizzata in singoli passaggi a livello corticale. Solamente con la pratica, quindi (è per questo motivo che è consigliabile educare il pavimento pelvico con gli esercizi di Kegel), avviene la corretta conduzione neurologica che permette di automatizzare la sua attivazione, trasferendo l'elaborazione da un livello corticale a quello sottocorticale
(3) elasticità: per un muscolo è di fondamentale importanza essere elastico, poichè si deve adeguare alle diverse possibili richieste durante la statica e la dinamica. L'ampiezza del movimento che può raggiungere un muscolo, in correlazione o meno alla velocità della contrazione, è un fattore saliente per non causare lesioni durante posizioni mantenute o movimenti. Mi permetto di citare il mio Professore di biomeccanica: "un muscolo, per essere performante, deve essere elastico"
(4) adattabilità: quest'ultima caratteristica è da considerare come la somma delle tre precedenti, poichè solo se un muscolo ha una determinata resistenza a uno sforzo, solo se dimostra una efficace memoria muscolare e tra le sue importanti caratteristiche c'è quella dell'elasticità, allora il muscolo in questione si può adattare alle richieste giornaliere: pensiamo a quanto si debba adattare durante i nove mesi di gravidanza, con l'aumento volumetrico dell'utero e la gestione volumetrica giornaliera della vescica e del retto... Detto ciò, comprendiamo facilmente, come una disfunzione del pavimento pelvico, possa essere correlata a diverse patologie di carattere medico o a disfunzioni di carattere biomeccanico:
ad esempio possiamo collegare una sua disfunzione a dolori a livello del bacino, a mal di schiena nella regione lombare, a una postura scorretta, che influenzi sia il triangolo sacro-lombo-pelvico che gli arti inferiori, a una diminuzione della mobilità delle articolazioni delle anche, a una situazione di prolasso viscerale, all'incontinenza urinaria e fecale, a dispareunia (dolore durante l'asso sessuale) o difficoltà di raggiungere il piacere durante il rapporto o può essere connesso anche a un parto difficile, sia come esecuzione durante il travaglio che come conseguenza ad esso.
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