Circa il 68% della popolazione mondiale ha sperimentato dolore al collo e/o alle spalle almeno una volta nella vita, dolore che può perdurare anche per oltre i sei mesi (dolore cronico) (Park and Lee, 2020) (Salavati et al, 2017) (Brandt et al, 2014).
Dato interessante è che la dolorabilità severa a livello muscolare (o mialgia) è risultata più diffusa tra le donne, rispetto agli uomini (23% vs 7%). Sebbene la ragione esatta di questa differenza di genere rimanga sconosciuta, ci sono probabilmente diversi meccanismi sottostanti, tra cui differenze nella dimensione muscolare e nei livelli di testosterone (un livello di testosterone più alto sembra essere associato a una minor dolorabilità) (Brandt et al, 2014).
Nella posizione fisiologica della testa e del collo dal punto di vista biomeccanico, il centro delle articolazioni del cingolo scapolare deve essere controllato dai muscoli estensori della componente cranio-cervicale, grazie ad un’equilibrata contrazione costante (Park and Lee, 2020).
I muscoli trapezi svolgono in questa situazione un ruolo fondamentale, come pure nella cinematica e nella stabilizzazione della scapola (Park and Lee, 2020).
I disturbi muscolo-scheletrici del collo e della spalla sono probabilmente influenzati da posizioni di lavoro statiche prolungate, che portano a (Brandt et al, 2014):
1. un'attività continua delle unità motorie a bassa soglia
2. un ridotto flusso ematico a livello locale
3. un accumulo di ioni calcio
4. altri cambiamenti omeostatici nel fibre muscolari attive
In letteratura vi sono diversi studi che negli ultimi anni sottolineano l'importanza dello spessore e del tasso di contrazione del trapezio, in caso di cervicalgia, dorsalgia, alterazioni propriocettive nella scapola, cefalea o dolore a livello delle spalle (Ourieff et al, 2020) (Park and Lee, 2020).
Inoltre, l’iperattivazione del trapezio e il suo conseguente spasmo sono una ragione comune di cefalea tensiva nella popolazione generale, a causa del consequenziale e difficile scorrimento del nervo accessorio e del nervo occipitale. Questa tipologia di cefalea è bilaterale, pulsante, decorre dalla regione occipitale e avvolge la parte superiore della regione della testa e della fronte (Ourieff et al, 2020).
In un Paziente con uno dei sintomi sopracitati, si può infatti notare uno squilibrio di attivazione dello stesso muscolo trapezio, soprattutto quando l’angolo di flessione del collo aumenta: l'iperattivazione a lungo termine e il conseguente accorciamento della parte superiore rendono debole quella inferiore, portando così a uno squilibrio muscolare e biomeccanico intrinseco (Park and Lee, 2020).
Studi recenti hanno quindi dimostrato che l'intervento attivo è efficace per il dolore e la funzione nei Pazienti con dolore cronico al capo e al collo e, tra i diversi metodi di intervento, il rafforzamento muscolare, in particolar modo dei muscoli scapolo-toracici, sembra influenzare in modo importante la stabilizzazione, il controllo e il mantenimento posturale (nello specifico della scapola, considerata in questo discorso come osso chiave) del Paziente (Park and Lee, 2020) (Arlotta et al, 2011) (Saliba et al, 2010).