Quando un Osteopata mobilizza un’articolazione o tratta i tessuti periarticolari di un soggetto, generalmente non si focalizza sulla componente prettamente ossea, ma in realtà sulle sue innumerevoli correlazioni biomeccaniche, vascolari, neurologiche, tissutali e anatomiche.
In particolar modo oggi vorrei approfondire l’effetto delle manipolazioni osteopatiche sul sistema vascolare articolare (in tutte le sue tre componenti, arteriosa, venosa e linfatica), manipolazioni che fanno parte della grande famiglia delle terapie manuali.
Sembra che le tecniche osteopatiche favoriscano:
la circolazione sanguigna loco-regionale articolare e tissutale (Jiang et al, 2019)
il ritorno venoso, anche in caso di insufficienza venosa (Ramos-Gonazàles et al, 2012)
la riduzione della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca, almeno su cavie animali (Lima et al, 2020)
alcuni cambiamenti delle funzioni linfatiche e di quelle immunitarie associate (Miller et al, 2018) (Saitou et al, 2018)
il probabile sviluppo di nuove reti vascolari (fenomeno neo-angiogenetico) e di quelle già esistenti nei tessuti, attraverso l’aumento del fattore di crescita endoteliale vascolare a livello ematico (VEGF) (Andrzejewski et al, 2015)
la circolazione dei nutrienti verso le articolazioni (Bove et al, 2016)
la rimozione dei prodotti del catabolismo (Romanowsky et al, 2020)
in caso di infiammazione, la rimozione dell'essudato infiammatorio (Choi et al, 2014)