Il piede è un'unità morfo-funzionale fondamentale sia in statica che in dinamica per il nostro corpo. Ma quale struttura anatomo-funzionale lo governa?
L'articolazione sotto-astragalica!
Si può dividere questa articolazione in due parti, una anteriore e una posteriore, con cui l'astragalo si articola con il calcagno e lo scafoide, attraverso diverse strutture legamentose, le quali stabilizzano il piede e creano dei vettori efficaci durante l'ortostasi e l'andatura (Maceira and Monteagudo, 2015).
Il movimento dell'articolazione sotto-astragalica è una combinazione tra una rotazione e una traslazione, esprimendo così un movimento elicoidale basato su un movimento che si effettua sul contorno della faccetta calcaneare posteriore, ma non tutti gli studi su cadavere sono pienamente d'accordo, mostrando un'elevata variabilità di movimento tra i soggetti (Sheehan, 2012).
Tuttavia clinicamente, il movimento dell'articolazione sotto-astragalica è classificato come inversione ed eversione. Diversi tendini attraversano l'articolazione sotto-astragalica, al fine di bilanciare la caviglia sia nella fase statica che durante la locomozione. Il braccio di leva di questi tendini e quindi la quantità di forza da loro espressa dipende dalla posizione dell'articolazione sotto-astragalica stessa (Jastifer and Gustafson, 2014).
Nello sviluppo di quadri di artrosi, di instabilità e di disallineamento del piede la sotto-astragalica gioca quindi ancora di più un ruolo chiave (Pellegrini et al., 2016).
Le distorsioni della caviglia sono ad esempio la principale causa di instabilità a livello plantare; dei soggetti interessati il 20% sviluppa problemi cronici al retropiede (di cui fa parte l'articolazione sotto-astragalica). Per di più, nel 25% di tutti i casi, l'instabilità post-traumatica dell'articolazione sotto-astragalica è la ragione principale dei problemi cronici dei Pazienti (Barg et al., 2012).
Oltre a ciò, fino al 60% dei Pazienti affetti da artrosi dell'articolazione della caviglia sviluppa nel tempo un'inclinazione dell'astragalo a livello dell'articolazione tibio-tarsica. L'impatto a livello dell'articolazione sotto-astragalica ci porta al concetto di instabilità peri-astragalica, ossia un'instabilità combinata della caviglia, della sotto-astragalica e dell'articolazione astragalo-scafoidea. Si è visto così che il posizionamento dell'articolazione sotto-astragalica è un fattore fondamentale per l'influenza sulla progressione dell'artrosi dell'articolazione della caviglia (Barg et al., 2013) (Hintermann et al., 2012).
Le limitazioni della compensazione sotto-astragalica possono essere dovute all'orientamento dell'articolazione stessa e a un limitato raggio di movimento. Se viene raggiunta una quantità critica di deformità sopramalleolare (la relazione della sotto-astragalica con l'asse tibiale), la compensazione sottomalleolare non è più possibile e il processo osteo-artrosico procede (Wang et al., 2015).
La capacità dell'articolazione sotto-astragalica di compensare le deformità sopramalleolari può essere spiegata considerando l'orientamento e la geometria della faccetta articolare posteriore del calcagno. Nel caso in cui si verifichino deformità sopramalleolari, un'articolazione sotto-astragalica fisiologica ha teoricamente la possibilità di inclinarsi nella direzione opposta, compensando la deformità, affinché il retropiede sia ben bilanciato (Norton et al., 2015).
La compensazione dell'articolazione sotto-astragalica può quindi svolgere un ruolo chiave nell'evoluzione dell'artrosi dell'articolazione della caviglia, ma si è visto che il 60% dei Pazienti presi in esame negli studi bibliografici presenta una deformità in varo o valgo del retropiede: la progressione dell'artrosi dell'articolazione della caviglia potrebbe essere rallentata quindi solo se la configurazione dell'articolazione sotto-astragalica consente tale compensazione (Wang et al., 2015).