L'incidenza della fascite plantare si aggira tra il 3.6% e il 7% della popolazione, senza una differenza sostanziale tra i sessi. Si è visto però che le percentuali crescono significativamente con l’avanzare dell’età e soprattutto nei soggetti sportivi (Landorf and Menz, 2008). Vista la significativa presentazione, vorrei approfondire in questo post l'importante significato biomeccanico di questa struttura fasciale, che si rinviene a livello della pianta del piede, e alcuni esercizi di facile esecuzione (che non contemplano solo la pianta del piede!), se presente un quadro clinico di fascite plantare. Punto fondamentale di partenza però è che la terapia manuale proposta e gli esercizi che un soggetto può eseguire, non devono essere visti come una pura correzione di qualcosa di sbagliato nel nostro corpo, ma che ogni intervento deve essere visto come un accompagnamento e un input che verrà integrato a livello del sistema nervoso centrale, riconoscendo quindi un'intrinseca capacità del corpo di adattamento e auto-guarigione.
Fascia plantare o legamento arcuato o aponeurosi plantare
La fascia plantare è una robusta fascia fibrosa, che origina dalla faccia mediale (o interna) e dalla faccia laterale della tuberosità calcaneare e, decorrendo postero-anteriormente, si inserisce sulle cinque (una per ogni dito del piede) articolazioni metatarso-falangee e attraverso cinque bendelette, si fissa sul derma e sui tendini di ciascun dito, anche per mezzo di fascicoli trasversali.
Questa robusta struttura plantare è composta da:
Fascia plantare superficiale, la quale si divide ulteriormente in (1) mediale, interessando con i suoi punti di ancoraggio l'osso scafoide, il I cuneiforme e il I metatarso (2) intermedia e (3) laterale, inserendosi sul V metatarso. Questa suddivisione serve per creare delle logge muscolari, che accoglieranno i vari muscoli della pianta del piede (ci sono ben quattro strati!)
Fascia plantare profonda, la quale decorre lungo le ossa metatarsali e a contatto dei muscoli interossei. Anteriormente prende contatto con il legamento trasverso delle ossa metatarsali
Grazie a questa sua strutturazione anatomica, la fascia plantare ha un ruolo biomeccanico* preponderante in tutte le fasi della deambulazione*, guidando il movimento, la dissipazione delle forze e la biomeccanica articolare*, in concerto con l'intera catena posteriore dell'arto inferiore (glutei - ischiocrurali - tricipite della sura - flessori plantari del piede); per questo motivo la fascia plantare può essere vista come la continuazione di tale catena, che sfrutta come punto di inserzione il calcagno, il quale assume quasi un ruolo di osso sesamoide all'interno del tessuto fibroso connettivale (Bolgla and Malone, 2004)*:
forte stabilizzazione dell'arco plantare longitudinale (antero-posteriore)
irrigidimento del piede, al fine di renderlo una leva rigida --> migliore propulsione anteriore
supinazione del piede
mantenimento della forza di reazione alla forza di gravità
resistenza alle forze di trazione
Quando si parla allora di fascite plantare?
La fascite plantare è una sindrome infiammatoria* muscolo-scheletrica* dolorosa* inserzionale*, non solo a livello della fascia plantare, ma anche a livello delle strutture peri-fasciali, la quale risulta spesso conseguente a continui micro-traumatismi*, a traumatismi* diretti a livello del calcagno e dei metatarsi, all'utilizzo di scarpe non consone all'attività che si svolge e a posture* scorrette che il Paziente può assumere.
* Focus del trattamento osteopatico
Esercizi da eseguire
Si annoverano moltissimi esercizi per ovviare e gestire una situazione clinica di fascite plantare, ma in questo post vorrei, proprio per la descrizione anatomica che precede la descrizione clinica, mostrare degli esercizi di ingaggio dell'intera catena mio-fasciale posteriore dell'arto inferiore.
INSPIRAZIONE: posizione di partenza
ESPIRAZIONE: con l'aiuto di una sedia come supporto, porto la gamba del piede senza presentazione dolorosa anteriormente a me
Attendo qualche secondo, controllando sempre che la tensione a livello dell'arto posto posteriormente non sia eccessiva e dolorosa
Ritorno alla posizione di partenza
Altri esercizi che richiedono un interessamento dell'intero arto inferiore possono essere...