Definizione
Il piede cavo è una condizione di pertinenza ortopedica che è comunemente caratterizzata dall'arco plantare interno longitudinale aumentato ed esistono diverse variazioni del piede cavo, le quali possono essere associate a condizioni neurologiche o muscolo-scheletriche acquisite, ereditarie e congenite (Seaman, 2022) (Maynou et al., 2017) (Oh-Park et al., 2015).
Anatomia e biomeccanica patologica
Sulla causa esatta della presenza del piede cavo ci sono pareri dissonanti in letteratura, ma come conseguenza si ha la maggior parte delle volte uno squilibrio tra i muscoli antagonisti, in particolare il peroneo lungo e il tibiale anteriore, il quale porterà ad uno scarso assorbimento degli urti (Seaman, 2022) (Maynou et al., 2017).
Le caratteristiche anatomo-biomeccaniche saranno (Seaman, 2022) (Maynou et al., 2017):
primo metatarso plantarflesso
varismo del retropiede
relativa debolezza dei muscoli peroneo breve e tibiale anteriore
aumento della potenza dei muscoli tibiale posteriore e peroneo lungo
reclutamento dell'estensore lungo dell'alluce e dell'estensore lungo delle dita
deformità "a rialzo" dell'alluce e deformità delle unghie delle dita dei piedi
carenza dei muscoli interossei
dita a forma di artiglio
pressione aumentata sulle teste metatarsali
aumentata tensione nell'aponeurosi plantare
contrattura della fascia plantare
gastrocnemio rigido e poco elastico
Possibile sintomatologia correlata
I Pazienti con i piedi cavi possono essere privi di disturbi neurologici, ma possono sviluppare dolore associato a vari distretti muscolo-scheletrici, in particolare della porzione laterale del piede (ad esempio tendinite peroneale o distorsione della caviglia laterale) (Oh-Park et al, 2015).
Infatti un tallone varo sovraccarica tutte le strutture laterali del piede e della caviglia e può quindi portare ad un'artrite della caviglia, ma anche una condizione di instabilità cronica, la quale è stata ben documentata (Seaman, 2022).
Eventuali insorgenze di sintomatologie in Pazienti con piede cavo possono avvenire mentre si impegnano in attività fisiche o sportive e possono quindi lamentare (Oh-Park et al., 2015):
Dolore e calli sulla porzione laterale del piede laterale
Fratture da stress sul 5 ° metatarso e del malleolo mediale
Frattura da stress dell'osso sesamoide sotto la prima testa metatarsale
Artrite del mesopiede e sindrome del tunnel tarsale anteriore
Tendinite/tendinosi peroneale
Dolore al tallone
Fascite plantare
Distorsione laterale della caviglia
Tendinosi o tendinite d'Achille inserzionale o borsite
Dolore laterale e anteriore del ginocchio
Sindrome della bendeletta ileo-tibiale
Dobbiamo sottolineare quindi che un sospettato, ma meno noto, fattore di rischio per il dolore articolare a livello degli arti inferiori e della porzione lombo-sacrale possa essere sia la postura del piede che la sua funzione. Tuttavia, dobbiamo ricordare che le associazioni con la postura del piede o la sua funzione e il rischio di dolore articolare non sono universali (Buldt et al., 2018).
L'evidenza biomeccanica supporta anche l'idea che i piedi con posizioni estreme o della loro funzione siano associati ad un alterato allineamento funzionale a livello degli arti inferiori e a modelli alterati di attivazione muscolare, che si ripercuotono anche a livello del bacino, della colonna e del tronco, infatti si ritrova in letteratura una netta correlazione tra una deviazione della spalla, della scapola e del bacino (Buldt et al., 2018) (Yi and Kim, 2014).
Esempio di esame obiettivo in una Paziente con piede cavo omolaterale
Elementi Essenziali Della Valutazione
La presentazione di questa condizione può essere semplicemente il risultato di una biomeccanica anormale e una sua identificazione e la gestione associata sono essenziali per il successo del trattamento ed evitare le recidive (Seaman, 2022).
Esame fisico (Seaman, 2022):
Arco mediale rialzato
Retropiede varo
Ridotto range di movimento passivo della dorsi-flessione della caviglia (gastrocnemio e tendine d'Achille accorciati)
Pronazione sotto-astragalica ridotta (quindi relativamente più libera nella supinazione)
Calli solitamente sotto il 1° e 5° metatarso con/senza dolorabilità
Valgo dell'avampiede (1° raggio più basso del resto dell'avampiede) che spinge il retropiede in varo
Ipotrofia muscolare del peroneo breve e del tibiale anteriore
> Coleman Block Test: valutazione per esaminare la flessibilità (e quindi la sua riducibilità) del varo del retropiede.
> Esame neurologico: se nell'esame clinico si notano positività a livello neurologico è necessario un rinvio medico.
Valutazione funzionale clinica: mobilità, autocognizione e comportamento (Seaman, 2022):
La valutazione dell'andatura è essenziale soprattutto nei piedi cavi di eziologia neurologica
Andatura steppage o piede cadente (per debolezza del tibiale anteriore)
Iperestensione della punta in fase oscillante (compensazione con estensori per debole attività del tibiale anteriore)
Valutazione delle calzature: a) usura laterale della suola b) deformazione laterale superiore della scarpa c) usura eccessiva e punti di pressione sul 1° e 5 ° capo metatarsale
Dobbiamo ricordare che un piede cavo (soprattutto nella forma idiopatica) può esistere a causa dell'ipomobilità di qualsiasi combinazione delle numerose articolazioni del piede e della caviglia.
Trattamento manipolativo osteopatico
In alcuni casi il piede cavo (soprattutto nella forma idiopatica) può essere trattabile attraverso la manipolazione osteopatica, attraverso una mobilizzazione articolare diretta (HVLA a livello dell'articolazione astragalica e dello scafoide, mobilizzazioni del cuboide e della prima articolazione metatarsale falangea) che indiretta (Strain-Counterstrain per il calcagno laterale).
Clinicamente, la selezione delle tecniche appropriate dipenderà dalla valutazione dell'individuo (Wong et al., 2010)
Sarà anche utile agire sul range di movimento del gastrocnemio e dell'articolazione sotto-astragalica (in particolare sul ripristino dell'eversione) anche attraverso un lavoro propriocettivo (Seaman, 2022).