Per approfondire questo argomento e farvi ragionare sulla vostra/nostra situazione clinico-anamnestica, vi propongo una presentazione riportata durante una prima visita:
- MOTIVO DEL CONSULTO: dolore alle braccia (in particolar modo nella zona del bicipite brachiale) e alle cosce (in particolar modo nella regione del quadricipite e molto più frequentemente a destra).
- ANAMNESI REMOTA (dalla patologia meno recente a quella più attuale):
1940: appendicectomia
1946: tonsillectomia
Metà anni 60: frattura del femore destro durante una partita di calcio, trattata successivamente con placca e viti
Anni 60 - 70: molteplici distorsioni alle ginocchia e alle caviglie sciando. Caduta più importante: trauma costale destro con lesione del legamento triangolare sinistro del fegato
Storia di asma e rinite allergico (ancora presenti seppur in maniera più lieve)
Inizio anni 90: duodenite e diverticolosi, ad oggi ancora presenti e in cura
2002: tre accessi di polmonite con ricovero ospedaliero
2010: tumore al rene, rimosso con successo
Dal 2016: diagnosi di Morbo di Alzheimer
... La vera domanda è: con un Paziente con un quadro clinico-anamnestico così articolato, è sufficiente un unico tipo di trattamento? Per rispondere, partiamo da qualche definizione ...
Negli ultimi dieci anni, il concetto di "Paziente complesso" è stato sempre più ampiamente utilizzato nei team sanitari multi-disciplinari (team formati da specialisti di medicina interna, gerontologia, infermieristica, medicina generale e assistenza ambulatoriale) (Manning and Gagnon, 2017). Un accordo chiaro, condiviso e consapevole su questo concetto può fungere da ponte necessario per assistere una comunicazione chiara nell'assistenza multi-disciplinare (Mount et al, 2015).
Prima di questo concetto, c'erano solamente dei termini generici di comorbilità, multimorbilità, polipatologia, doppia diagnosi e condizioni croniche multiple (Rudin et al, 2017) (Loeb et al, 2015).
Solo nel 2007 la Medicina Interna Americana avanza il concetto di condizioni croniche multiple, dopo l'introduzione della teoria dei sistemi, della scienza della complessità e dei determinanti sociali della salute, che sfidano e ampliano l'ambito biomedico, promuovendo così l'assorbimento della complessità del Paziente (Manning and Gagnon, 2017) (Safford, 2015).
La complessità del Paziente sottostà ad un ampio spettro di fattori contestuali intrinseci ed estrinseci (Manning and Gagnon, 2017): (1) aspetti socio-economici (2) aspetti culturali (3) aspetti biologici (4) aspetti genetici (5) aspetti ambientali (6) aspetti comportamentali (7) dinamica operatore sanitario-Paziente
Per riassumere in letteratura si parla di "un modello alternativo in cui la malattia (e la salute) derivano da interazioni complesse, dinamiche e uniche tra i diversi componenti del sistema complessivo" (Loeb et al, 2015).
Quindi la risposta alla nostra domanda è NO: con questo tipo di Pazienti si necessita di un lavoro coordinato e multidisciplinare, al fine di affrontare le diverse sfaccettature con cui la malattia (e la salute) si possono manifestare.