La pubalgia, o sindrome retto-adduttoria, colpisce generalmente i soggetti sportivi, i quali svolgono attività continuative ad alto intensità (es. giocatori di calcio), oppure molto spesso le donne in gravidanza. Alla base vi è un processo infiammatorio, che può interessare diverse strutture anatomiche del sistema muscolo-scheletrico: i tendini degli adduttori e degli addominali in primis, ma anche l'ileo-psoas, il legamento inguinale e la sinfisi pubica (Nolli et al, 2016) (King et al, 2015).
Un meccanismo di fondamentale importanza nella genesi della pubalgia, lo ritroviamo durante la flessione dell'anca contro resistenza o con un'iperestensione passiva dell'anca, per esempio durante la corsa, uno sprint o nei cambi di direzione (comuni nel calcio o nel basket) (Stevenson et al, 2018) (Tak et al, 2018).
Da questa affermazione quindi dobbiamo mettere l'accento sulla capacità di mobilità articolare dell'anca, in tutte le sue possibili direzioni, poichè è risultato che una sua limitazione possa essere uno dei fattori maggiormente correlati al dolore a livello inguinale nei soggetti che praticano sport (Tak et al, 2018).
Dal punto di vista osteopatico, oltre a quanto sopra scritto, è interessante notare come il dolore a livello pubico durante questi movimenti, possa essere influenzato sia dall'escursione diaframmatica (sia dal diaframma toracico inferiore che dal pavimento pelvico), per il forte supporto ventilatorio e biomeccanico che devono offrire durante l'attività fisica, sia da altri muscoli non direttamente e propriamente compresi a livello del cingolo pelvico, quali: il grande psoas e il quadrato dei lombi, i quali presentano forti connessioni fasciali, muscolo-tendinee e legamentose (Stevenson et al, 2018) (Navot et al, 2016).
Il trattamento consueto in acuto per una presunta lesione muscolo-tendinea a livello del pube include:
riposo, ghiaccio, compressione ed elevazione per le prime 24/72 ore (Stevenson et al, 2018).
In bibliografia (Stevenson et al, 2018) (Nolli et al, 2016) (King et al, 2015) vengono ritenuti validi come approcci di trattamento manuale, sia movimenti passivi effettuati dal Terapista, l'inibizione selettiva e riflessa dei tender point, sia lo stretching autonomo o guidato, che il rafforzamento attivo e selettivo a livello dei gruppi muscolari agonisti e antagonisti (il quale mostra una maggior efficacia in tale condizione).