Prima delle feste ho avuto una gradita visita da una mamma con il suo bambino, un neonato di due mesi con rumori articolari, a livello dell'anca destra.
Il sintomo era presente da circa una settimana, successivamente a un cambio pannolino. Negli ultimi quatto giorni sembrava che, oltre allo scricchiolio, il piccolo non riuscisse ad appoggiare (contro la parete della culla o contro un oggetto mentre era sdraiato) il piede destro, mantenendo l'intero arto inferiore flesso e verso l'addome. Oltre a ciò era presente anche una diminuita forza durante i movimenti della gamba rispetto a quella sinistra, sintomo che ha destato maggior preoccupazione.
Data l'età del piccolo Paziente e dai sintomi riportati dalla madre, la prima condizione da analizzare era una displasia dell'anca.
Fattori di rischio per una displasia dell'anca (Nandhagopal and De Cicco, 2020):
sesso femminile
anamnesi famigliare positiva
limitazioni fisiche uterine (es. oligoidramnios o gravidanza gemellare)
posizione podalica nel terzo trimestre o parto podalico
prematurità
La formazione dell'articolazione dell'anca è altamente correlata alla relazione dinamica tra l'osso femorale e l'acetabolo del bacino, le quali originano intorno alle quattro settimane di vita intrauterina in poi; già all'undicesima settimana intrauterina l'articolazione dell'anca è riconoscibile. Solitamente vi è un coinvolgimento unilaterale nella displasia dell'anca, in associazione anche alla posizione fetale nell'utero materno (Kolb et al, 2020) (Hauk, 2017).
Osservazioni e indagini da eseguire (far riferimento al proprio Pediatra o in caso di necessità a un Ortopedico pediatrico) (Litrenta et al, 2020) (Larson et al, 2019):
manovra di Ortolani: il piccolo Paziente viene posto in posizione supina con l'anca flessa a 90°, senza rotazioni. Gentilmente, l'operatore abduce (allontana) il femore verso l'esterno; se l'articolazione risulta dislocata, si percepirà un rumore (che senza altri sintomi rilevanti risulta benigno)
analisi di condizioni di lassità legamentosa
ecografia alle anche: esame consigliabile dal II al III mese di vita, attraverso il metodo di Graf che analizza l'articolazione attraverso la ricerca della sezione frontale standard, il giudizio morfologico, il giudizio quantitativo (grazie a precise linee e angoli che si visualizzano a livello del margine cotiloideo e il labbro acetabolare) e la stadiazione di un'eventuale displasia. I reperi articolari che devono essere presi in considerazione sono il margine cotiloideo e la cartilagine acetabolare
in particolar modo in base all'angolo alfa si possono definire quattro gruppi principali:
anche normali, con angolo alfa maggiore di 60°
anche displasiche, con angolo alfa tra 50° e 60°
anche critiche, con angolo alfa tra 43° e 49°
anche decentrate, con angolo alfa minore di 43°
In questa situazione clinica cosa può fare un Osteopata?
Dopo attenta valutazione medica, un Osteopata può indagare il funzionamento dell'articolazione dell'anca attraverso tutti i suoi assi e piani fisiologici, quindi testerà il range articolare del piccolo Paziente grazie ai movimenti di flesso-estensione, adduzione e abduzione e intra ed extra-rotazione (Cerritelli et al, 2014) (grazie alla valutazione medica si è deciso che una manipolazione osteopatica manuale è idonea per quello specifico Paziente).
Successivamente a ciò e al rinvenimento di punti di restrizione della funzione, che solitamente non risultano soltanto articolari, ma anche mio-fasciali, il trattamento manipolativo osteopatico potrà porre l'accento sullo scorrimento dei vari tessuti, gli uni rispetto agli altri. I vari strati tissutali infatti comunicano grazie a un complesso sistema micro-vacuolare multi-direzionale ed altamente deformabile, un sistema microscopico in cui si interpongono fibre, vasi, acido ialuronico e acqua (per l'elasticità articolare e fasciale sono fondamentali soprattutto questi due elementi). Uno scorrimento tissutale alterato può portare a tensioni biomeccaniche alterate e non fisiologiche, le quali possono far esordire una situazione di dolore (Vieira, 2020) (Bordoni and Zanier, 2014).
Com'è stato il decorso del neonato portato in visita?
Successivamente al trattamento manipolativo osteopatico che ho eseguito, il piccolo Paziente ha ripreso una buona mobilità dell'intero arto inferiore, senza più scricchiolii o alterazioni di forza, rispetto al controlaterale. L'ecografia è risultata negativa, come anche il test di Ortolani.