E' sempre interessante e corroborante spiegare i benefici della terapia manuale (di cui fa parte anche l'Osteopatia), ma per essere obiettivi, bisogna parlare anche dei possibili effetti collaterali, soprattutto in caso di quadri clinici cronici, rigidità importante e dolore acuto (da moderato a severo) (Swait and Finch, 2017) (Paanalahti et al, 2014).
La questione dei rischi del trattamento manuale, normalmente eseguito da chiropratici, osteopati o fisioterapisti, è un argomento molto dibattuto, soprattutto in questo ultimo periodo. È stato chiaramente riportato però che il rischio di eventi avversi maggiori, a seguito di interventi di terapia manuale è basso, sebbene ci possano comunque essere delle eccezioni (Swait and Finch, 2017) (Crawford, 2016).
La terapia manuale è un tipo di trattamento non chirurgico di gestione conservativa del Paziente, che include un'ampia varietà di tecniche. In generale, le manipolazioni che utilizzano tecniche di spinta comportano un rischio di complicazioni maggiori, rispetto agli approcci ai tessuti molli senza spinta, a bassa velocità e a bassa ampiezza. Non è comunque chiaro se particolari interventi manuali abbiano un rischio maggiore evidente e consueto di eventi avversi benigni. (Clar et al, 2014).
Gli eventi avversi benigni sono stati riportati come transitori e più comunemente consistono in (Swait and Finch, 2017) (Crawford, 2016) (Paanalahti et al, 2014) (Cagnie et al, 2004):
aumento del dolore o in disagio/indolenzimento muscolo-scheletrico
senso di rigidità o stanchezza
insorgenza di mal di testa o stordimento
irritabilità e sensazione di freddo
Nei pazienti con dolore al collo, gli eventi avversi benigni possono portare a esiti peggiori a breve termine, ma non sembrano influenzare i risultati a lungo termine (Swait and Finch, 2017) (Paanalahti et al, 2014).
L'intensità degli eventi avversi è stata prevalentemente minore o moderata, sebbene eventi avversi transitori più intensi o gravi siano stati riportati nel 5-13% dei pazienti. La maggior parte degli effetti collaterali transitori si è risolta entro 24 ore. I risultati della letteratura mostrano inoltre che il verificarsi di eventi avversi è più comune all'inizio della serie di trattamenti (Swait and Finch, 2017) (Paanalahti et al, 2014).