L'osteoartrosi è un disturbo muscolo-scheletrico cronico delle articolazioni mobili, i cui cambiamenti tissutali possono contribuire al suo stesso sviluppo (Chowe and Chin, 2020).
Oltre all'invecchiamento, anche fattori ambientali, biomeccanici e biochimici possono contribuire all'insorgenza dell'osteoartrosi (Chowe and Chin, 2020).
L'osteoartrosi colpisce l'intera struttura articolare, compresa la cartilagine articolare, l'osso subcondrale, il menisco, la membrana sinoviale e il cuscinetto adiposo infrapatellare (Chowe and Chin, 2020).
Le caratteristiche strutturali comuni dell'osteoartrosi sono (Chowe and Chin, 2020) (He et al, 2020) (Vincent, 2020) (International Osteoarthritis Research Society):
1. la degradazione della cartilagine (l’aumento dell’abrasione della superficie e il catabolismo [degradazione] della cartilagine più pronunciato attivano la segnalazione infiammatoria all'interno del condrocita [cellula del tessuto cartilgineo], mediante un processo chiamato "meccano-infiammazione”)
2. il rimodellamento dell'osso subcondrale è notevole, essendo l’osso un tessuto molto meccano-responsivo
3. la formazione di nuovo osso (osteofitosi), che si forma inizialmente come condrofita, si verifica in vari siti dell'articolazione, probabilmente come risposta meccano-adattativa
4. le alterazioni della sinovia e della capsula articolare, con un aumento sinoviale, indicativo di ipertrofia e/o sinovite
5. la condrocalcinosi, ma anche le cisti ossee
6. la produzione di nuovi vasi sanguigni, la neo-innervazione e la crescita assonale della giunzione osteocondrale
Approfondito ciò, è utile elencare i sintomi clinici tipici che riportano i Pazienti con artrosi: dolori articolari variabili, rigidità e mobilità significativamente ridotta, le quali portano a una diminuzione della produttività e della qualità della vita tra i Pazienti, nonché un aumento del carico socio-economico (Chowe and Chin, 2020) (He et al, 2020).
Il dolore, il sintomo più tipico nell’osteoartrosi, è solitamente indotto meccanicamente nelle prime fasi e peggiora con l'esercizio e migliora a riposo. E’ tipicamente descritto come un bruciore, ma può essere associato a dolori lancinanti acuti; con il progredire della malattia, diventa più frequente e può verificarsi a riposo o di notte. Il decorso strutturale e clinico per un individuo è imprevedibile (Vincent, 2020).
Per di più, il coinvolgimento delle cellule immunitarie nello sviluppo e nella progressione dell'osteoartrosi è stato evidenziato in diversi studi recenti, sottolineando così il ruolo preponderante del processo infiammatorio nella patogenesi dell’osteoartrosi (Chowe and Chin, 2020) (He et al, 2020):
· i componenti infiammatori, come le citochine pro-infiammatorie (es. IL-1 β e TNF- α), gli enzimi degradanti e le chemochine, sono prodotti dalle stesse cellule immunitarie, dai condrociti, dai fibroblasti e dai sinoviociti nelle articolazioni dei Pazienti con artrosi, amplificando il processo infiammatorio
· il cuscinetto adiposo infrapatellare ha dimostrato di contenere una quantità significativa di cellule immunitarie, come i macrofagi e le cellule T
· vi è una maggiore infiltrazione di leucociti (macrofagi, linfociti T, linfociti B e neutrofili) nella sinovia, in particolare all'interno dello strato subintimale, è una caratteristica dell'osteoartrosi
· è presente un aumento significativo di metalloproteinasi, in particolar modo della collagenasi, la quale è responsabile della degradazione del collagene di tipo II, il principale tipo di collagene della cartilagine articolare
· l’ossido nitrico e la via della prostaciclina e della prostaglandina E2 sono parti integranti della patogenesi dell'osteoartrosi
Ma quindi cosa si può fare?
Il carico meccanico gioca un ruolo importante nello sviluppo, nella progressione dell'osteoartrosi e nella riduzione dello stato infiammatorio e si ritiene che un carico meccanico inferiore delle articolazioni sia efficace nell'attenuarne la progressione (He et al, 2020).
Sebbene sia fondamentale rimanere attivi e in movimento per i Pazienti affetti da osteoartrosi, si raccomanda di praticare attività e esercizi con meno carico meccanico per tali Pazienti, migliorando in questo il restringimento dello spazio dell'articolazione; un minor carico meccanico ha ridotto infatti il rimodellamento osseo anomalo nell'osso subcondrale (He et al, 2020).